Compagni, parla il portavoce della missione intergalattica esplorativa decennale, a nome di tutti i membri dell'equipaggio del vettore spaziale X08-BY-S. Stiamo per trasmettervi il primo rapporto da un interessante pianeta, corredato di un'atmosfera vivibile e di un territorio vagamente paragonabile al nostro, che ha permesso l'evoluzione di forme di vita complesse. Ne siamo venuti a conoscenza dopo l'intercettazione di una sonda, denominata "Pioneer", inviata dagli abitanti del pianeta in questione e corredata di una targhetta metallica con una mappa del sistema stellare che lo ospita, e la rappresentazione dei suoi abitanti: due individui bipedi dall'aspetto divertente. Mentre le informazioni sulla posizione del pianeta sono tutto sommato precise e ci hanno permesso di raggiungerlo senza problemi, le informazioni sui suoi abitanti si sono rivelate decisamente incomplete: una volta sbarcati qui abbiamo trovato, oltre ai due individui bipedi raffigurati sulla targhetta trasportata dalla sonda, innumerevoli altre e sorprendenti varianti di esseri viventi, più o meno rassomiglianti alle due figure rappresentate.
(…)
Il pianeta preso in esame - denominato "Terra" - vanta una ricchissima varietà di forme di vita più o meno complesse ed evolute. L'élite delle creature aliene locali, in questo senso, è costituita da una serie di specie piuttosto simili fra di loro, che condividono lo stesso tipo di fisiologia, anatomia e sistema riproduttivo, nonché procedure simili di allevamento dei figli. All'interno del suddetto gruppo di specie spicca una specie predominante che ha raggiunto un particolare livello di sviluppo neurologico e che ha elaborato un linguaggio basato sull'articolazione vocale, ma anche sulla trasmissione di segni e simboli visivi, che ci sono stati di grande aiuto nell'operazione di decodifica. Tale linguaggio definisce la suddetta specie predominante come "umani", mentre tutte le altre specie - pur corredate di nomi propri come "lepre, gabbiano, muschio, tapiro, orca, quercia, alligatore, orchidea, trota, mantide, castoro, acaro, scoiattolo, gorilla" e via dicendo - vengono comunemente raccolte sotto le categorie grossolane di "animali" e "piante", indifferentemente dal grado di parentela e somiglianza con la specie umana, che in alcuni casi è sorprendentemente elevato.
(…)
Nonostante le nostre facoltà di renderci pressoché invisibili tramite l'adattamento mimetico della nostra superficie corporea, espediente utilizzato, fra l'altro, anche da un'interessante specie dell'emisfero sud di questo pianeta (denominata "camaleonte"), siamo molto incerti di quanto potremo resistere ancora qui senza essere scoperti: la specie predominante degli umani è dotata di dispositivi tecnologici per il controllo ambientale basati su meccanismi ottici, acustici ed elettromagnetici che presto potrebbero riuscire a rilevare la nostra presenza. Vorremmo quindi affrettarci a comunicarvi una delle questioni più enigmatiche e contraddittorie della suddetta specie, che consiste in un termine usato in maniera assai diffusa, ma poco chiara e con una varietà di significati fluttuanti e di incongruenze: "cultura". Gli umani, specialmente alcune popolazioni, ne sembrano ossessionati, se non addirittura innamorati: il termine in questione pare fondamentale per la loro visione del mondo e, soprattutto, la loro autostima.
Abbiamo rilevato il suddetto termine in diversi ambiti delle loro comunicazioni e possiamo affermare che lo adoperano per denotare:
1 - una crescita di materiale organico non spontanea ma indotta da uno o più esseri umani (detta anche "coltivazione"),
2 – un insieme di abitudini e tradizioni di un certo tipo, spesso associate a determinate zone geografiche e le loro popolazioni umane,
3 - una serie di attività predilette degli umani, come la produzione di immagini, suoni, movimenti e assemblaggi di parole che stimolano i loro sensi (denominate pittura, fotografia, musica, danza, letteratura e cinema),
4 - l'accumulo di saperi teorici da parte di uno o più individui umani (detto anche "scienza"): un sistema di speculazioni derivanti dall'osservazione dell'ambiente circostante, vale a dire degli altri umani ma anche e soprattutto degli animali, delle piante e del territorio, che nel loro insieme vengono definiti attraverso un'ulteriore termine assai vago, ovvero "natura",
5 - l'accumulo di saperi pratici da parte di uno o più individui umani (detto anche "tecnica"), riguardante le applicazioni utili dei saperi menzionati nel punto precedente.
Ci sembra che, tutto sommato, il termine "cultura" rimandi a tutti i possibili risultati dell'elaborazione materiale e cognitiva di istanze provenienti dall'entità "natura".
Questa nostra analisi trova conferma in svariati luoghi in cui si realizzano le trasformazioni di sostanze "naturali" dal punto di vista pratico, dette "industrie", ma anche - e soprattutto - in innumerevoli luoghi di culto che gli umani hanno istituito per celebrare l'entità "cultura", detti "musei": tali luoghi sono pieni di rimandi a ciò che viene denominato "natura", sotto forma di rappresentazioni visive di scenari paesaggistici o di figurazioni di animali e piante, di reiterazioni di modelli estetici o comportamentali di altre specie eseguite da umani, o di campioni originali prelevati direttamente dall'ambito naturale.
Apprezziamo molto la capacità degli umani di analizzare e utilizzare a loro vantaggio le risorse materiali e immateriali della biosfera che li circonda, ma non comprendiamo la loro tendenza ad oscurare e sottomettere tali fonti di sostentamento materiale e d'ispirazione creativa: paradossalmente i due termini "natura" e "cultura" vengono usati dagli umani in una logica oppositiva, lasciando intendere che tutto ciò che si può raccogliere sotto il termine "cultura" si considera nettamente distaccato da ciò che appartiene all'ambito definito come "natura", e anzi ne costituisce il superamento, se non addirittura la negazione. L'ambito della "natura" assume così per gli umani una valenza di dimensione inferiore, con cui cercano di negare i legami. Perfino il loro stesso corredo genetico e biologico (come già menzionato, piuttosto simile a quello di molte altre specie) viene spesso considerato un apparato imperfetto, e solo l'idea di possedere la cosiddetta "cultura" li concilia con se stessi.
A noi sembra comunque evidente, contrariamente a quanto emerge dal linguaggio degli umani, che l'entità "cultura" non sia risultato di un superamento, ma di un rimescolamento cognitivo e pratico di elementi appartenenti all'entità "natura". Non ci è chiaro perché gli umani vorrebbero tenere così nettamente separati i due termini, visto che il primo è imprescindibilmente legato al secondo, ne deriva e ne costituisce una continuazione senza confini precisi. Anche il fatto che il termine "cultura" si applica soltanto alle istanze della specie umana (e mai ai cosiddetti animali e piante) sfugge alla nostra comprensione.
Tutte queste valutazioni, unite al fatto che gli umani tendono ad assumere una posizione di controllo totale sulle altre specie, che spesso non rispetta le esigenze basilari di queste ultime, ci porta a sospettare che il termine "cultura" e il suo uso nel linguaggio umano facciano parte di un astuto piano strategico di consolidamento ed estensione del loro dominio sul resto della biosfera.
Siamo pertanto spiacenti di comunicarvi che nutriamo seri dubbi sull'opportunità di portare a termine la nostra missione secondo i piani, che prevedevano la conclusione della fase clandestina del nostro soggiorno e il contatto con gli alieni terrestri a scopo di scambi informativi: i rischi per la salute della nostra civiltà sono elevati. Nel caso che ci rivelassimo a loro, assimilerebbero le informazioni sul nostro mondo come spugne, per elaborarle a proprio vantaggio e integrarle nel dominio che chiamano "cultura", probabilmente senza riconoscercene nessun merito o ricompensa. Nella peggiore delle ipotesi potrebbero sopraffarci e soggiogarci come ciò che definiscono "natura".
Vi preghiamo di prendere in considerazione queste nostre analisi, per eventualmente correggere gli obiettivi della nostra missione alla luce di quanto abbiamo scoperto. Attendiamo i vostri suggerimenti in merito alla questione e ci comporteremo di conseguenza.
KARIN ANDERSEN - COMPAGNI - Aprile 2010
10/05/10
KARIN ANDERSEN - COMPAGNI Aprile 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento